Ci svegliamo sotto la pioggia. Colazione asciutta con soli biscotti e
smontiamo il campo sotto la pioggia e con i piedi nell`acqua e
partiamo sotto la pioggia e con temperatura di 5 gradi. A turno ci si
congelano le mani, poi i piedi, poi il naso, poi le orecchie. Poi
quando tutto si riscalda grazie ai vari strati di vestiario tecnico,
e`ora di fare pipi` e tutto ricomincia... Tappa piana, con fondo
sconnesso nei boschi. Arriviamo al bivio tra Caleta Tortel e Puerto
Yungay: 22 km in discesa la prima e 30 in salita drammatica il
secondo. Si pone un dilemma: se andiamo a Tortel dobbiamo poi tornare
indietro per andare a Yungay a prendere il "barco" e la strada si
allunga di 52 km. Chiediamo ad un operaio della strada che ci dice che
si puo` pernottare a Yungay, sono le 15.15 e prendiamo la via che piu`
rispetta il "principio di parsimonia". Si va a Yungay. Lasciamo un
biglietto attaccato al cartello stradale per Herve`. Salita durissima,
sotto la pioggia, con freddo fino a 4 gradi e nevischio nella parte
sommitale del passo. Ma come sempre dopo ogni salita c`e` una discesa
che ci porta a Yungay con 10 km in meno del previsto. Arrivati al
molo, incontriamo Francisco e Ines, gli unici due abitanti del paese.
Diverse case abbandonate e una chiesa. Si offrono di condividere con
noi la loro seconda camera e la loro doccia. A noi sta bene.
Gestiscono anche il chiosco al molo dove ci si puo` rifocillare.
Entriamo e mangiamo un po` di tutto. Intanto arriva Herve` con una
sorpresa: ha ancora il tedesco tra le palle! Facciamo la doccia e
Francisco ci parla del fatto che per lui incontrare persone che
viaggiano e` una occasione offrire misericordia... Ines ci prepara la
cena, che Francisco benedice con tanto di preghiera. Facciamola breve:
uno spuntino di meta` pomeriggio, una doccia, una cena, un
pernottamento sul pavimento del chiosco nel nostro sacco a pelo e una
colazione ci sono costati 95 euro in due. Abbiamo soprannominato i due
"I Vampiri di Puerto Yungay"...
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