mercoledì 24 novembre 2010

Prigionieri del mare

Sotto un'acqua torrenziale copriamo i 4 km che ci separano dal molo alle 6 della mattina. Carichiamo le bici e noi stessi sul Don Baldo e salpiamo alla volta di Chaiten. La traversata dovrebbe durare circa 6 ore ma dopo 3 ore siamo gia'  in vista della costa. Ad un certo momento ci viene comunicato che a causa del "tiempo malo" il Don Baldo deve rifiugiarsi in una baia sicura. Forse fino alla mattina successiva. Passano le ore. Passano i film sugli schermi della nave, l'uno peggio dell'altro. Riposiamo un' po sdraiati su tre sedili per volta (fortunatamente sulla barca non c'era molta gente). Quando ormai ci prepariamo a trascorrere la notte a bordo e dopo che abbiamo gia' cenato a 1,5 euro ciascuno, ci offrono la possibilita' di sbarcare con una manovra di cabotaggio, ovvero trasferiti da una barchetta su una nave piu' piccola del Don Baldo. Ci pensiamo un po' e, siccome lo sbarco del giorno dopo non e' comunque assicurato, accettiamo. Sulla barca piu' piccola la gente se la passa peggio di noi: sono partiti da Puerto Montt 22 ore prima (noi solo 14 da Quellon) e non sono ancora arrivati a causa delle condizioni del mare. Sbarchiamo nell'oscurita' della notte e troviamo alloggio per fortuna al primo hospedaje.

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