A Villa Cerro Castillo abbiamo conosciuto Alexis, un "butel" che gestisce un sito archeologico a due chilometri dal paese: il Paredon de las Manos... dove sono visibili le tipiche pitture rupestri della Patagonia, ovvero mani dipinte sulla roccia. Con calma partiamo e ci rechiamo a vedere di cosa si tratta. Niente in confronto con la cappella Sistina della Patagonia, la Cueva de Las Manos - che sta in Argentina - ma nel complesso merita di essere visto. Partiamo per la tappa alle 11, dopo che abbiamo bevuto il caffe' con Alexis e socio. La tappa e' una delle piu' spettacolari: tempo stupendo, strada in buone condizioni (stiamo parlando di "puro ripio") ma i primi 70 km sono controvento! Quando la strada gira di 90 gradi, ci troviamo con il vento che ci aiuta e portiamo a termine la tappa intorno alle 19, arrivando nelle luci calde del tramonto a Bahia Murta. Ci accoglie freddamente al Residencial Patagonia il marito della Clotilde - una vecchia megera patagonica - che accetta di calare il prezzo del pernottamento. La sorpresa sta nel fatto che calando il prezzo cala anche la quantita' della cena, cosa non gradita da noi ciclisti... Conosciamo anche "Andi", uno sgangherato ciclista tedesco, piu' giovane di noi, anche se ben piu' massiccio, che - mollato dalla morosa - e' partito per due mesi in Patagonia alla ricerca di altri ciclisti da parassitare... Alla sera ci addormentiamo con un concerto di rane gracidanti...
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